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BRETELLA, IL FINANZIAMENTO NON E' STATO REVOCATO

L'opposizione al Comune di Venafro incalza e con il solito fare demagogico, addebitando all'amministrazione in carica la perdita di un finanziamento ammontante a 4 milioni di euro, chiede le dimissioni di sindaco e giunta.

Accusa che Nicandro Cotugno rispedisce senza mezzi termini al mittente, forte delle norme che regolano la pubblica amministrazione e del conforto conferito dal governatore Iorio. E forse è proprio questa la chiave di volta: la grande amicizia dedotta dall'interesse che il Presidente rivolge quotidianamente alla Città di Venafro.
Assolutamente false, tendenziose, forvianti e probabilmente montate ad arte da una malcelata regia le notizie diffuse circa la revoca della sovvenzione regionale destinata a finanziare parte della bretella che collegherà l'A1 alla variante esterna all'agglomerato cittadino.
È vero e non è assolutamente una circostanza insormontabile la rimodulazione del finanziamento originariamente destinato all'opera venafrana e che con delibera di giunta regionale del 1 agosto scorso è stato conferito ad altre importanti opere da realizzarsi in altrettanti paesi della regione.
Si tratta di una esigenza definita tecnicamente di cassa. Una sorta di consuetudine in tema di finanziamenti pubblici.
La giunta regionale, in pratica, aveva la necessità di finanziare materialmente entro un determinato termine alcune opere per le quali gli enti appaltanti avevano già predisposto i relativi progetti esecutivi. È successo dunque che il governo regionale, avendo la disponibilità materiale dei 4 milioni di euro destinati a Venafro e stante la progettazione della bretella in una fase non ancora esecutiva, ha finanziato le altre opere che altrimenti sarebbero rimaste irrealizzate. Ciò, tuttavia, non vuol dire che la Regione non ha disponibilità per finanziare la bretella di Venafro. I fondi ci sono e saranno ovviamente resi disponibili quando l'iter progettuale sarà portato a termine.
«Non è assolutamente necessario che i consiglieri di opposizione si appellino alla Regione per ottenere la rimodulazione del finanziamento di che trattasi – ha spiegato a muso duro Nicandro Cotugno – poiché il Presidente Iorio sul punto aveva già da tempo fornito tutte le necessarie assicurazioni. Assicurazioni che il Presidente ribadirà tra qualche giorno in occasione della cerimonia di inaugurazione della variante.
Sorprende, tuttavia, che gente navigata quali ex sindaci della Città o alti dirigenti di importanti Enti, non sappiano distinguere una delibera adottata per necessità rispetto alla revoca di un finanziamento. La revoca, infatti, prevede ben altri iter procedurali che nel caso di specie non sono stati assolutamente avviati.
A questo punto devo pensare, e ne ho gli elementi, che l'argomento sia stato “pilotato” da qualche altro politico di più alto spessore già alle prese con la sua campagna elettorale.
Chi mi conosce sa che la polemica non è nel mio stile. Alle parole preferisco i fatti. Ma non posso consentire a nessuno, anche perché me lo impone il mio ruolo istituzionale, di destabilizzare l'informazione con l'utilizzo strumentale di notizie interpretate ad arte.
E se non è strumentalizzazione, aimé, è innegabile la carenza di nozioni basilari sulle regole della pubblica amministrazione.
E questo sarebbe un fatto davvero molto grave per chi ha ricoperto e continua tutt'oggi a ricoprire ruoli di pubblica responsabilità.
Noto, tra l'altro, che tra i firmatari della nota diffusa a mezzo stampa c'è anche Alfredo Ricci, figlio del progettista dell'opera. Buon senso e opportunità avrebbero consigliato una sua astensione, ma evidentemente la trama scritta dal regista prevedeva, incondizionatamente, anche la sua partecipazione al film.
In tutta onestà questa vicenda mi ha moralmente turbato, soprattutto perché la Città e i miei Concittadini non meritano di essere sfruttati per tornaconti meramente politici. La gente deve sapere la verità e io ho il dovere di informare in particolar modo laddove si cerca con qualsiasi artifizio di disinformare.
Chiudo
– ha concluso Cotugno – a beneficio della corretta informazione ribadendo che Venafro non ha assolutamente perso un solo centesimo dei fondi resi dalla regione per la costruzione della bretella. Buon senso e opportunità hanno indotto l'esecutivo regionale semplicemente a finanziare altre opere, altrettanto necessarie, in attesa che l'iter del nostro progetto giunga a conclusione.
In merito alla richiesta di dimissioni, bene farebbe a riflettere chi non si è dimesso nemmeno di fronte alle sentenze dei giudici.
Ad esclusivo beneficio della collettività, invece, invito i consiglieri d'opposizione a chiedere lumi presso l'Ente regione sullo stato dei fatti, onde verificare la veridicità delle mie dichiarazioni»
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Venafro, 4 ottobre 2008
Ufficio Stampa

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