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COTUGNO: SULLE INDENNITÀ SOLO FALSITÀ

Sono letteralmente amareggiato per quanto riportato sia nei titoli, sia nell’articolo pubblicati in data odierna dal quotidiano Nuovo Molise Oggi – cui la presente è indirizzata con preghiera di pubblicazione ed analogo trattamento – circa le indennità corrisposte dal Comune agli amministratori.

Premesso che sul piano tecnico è già intervenuto in maniera più che esaustiva il Segretario Direttore Generale, dr.ssa Cascardi (garante della corretta applicazione delle leggi), ritengo un dovere replicare alle gravi accuse de quo che hanno senza alcun dubbio una matrice politica.
Innanzitutto è necessario ribadire che è assolutamente privo di ogni fondamento quanto sostenuto dall’anonimo estensore del testo, visto che l’articolo non è firmato, purtroppo. Ma si tratta solo dell’ennesimo e quotidiano tentativo di denigrare dalle colonne del solito giornale un sindaco e un’amministrazione che evidentemente sta lavorando bene e nell’esclusivo interesse della collettività venafrana.
Avrei compreso, come mio costume, il diritto di critica su un argomento opinabile. Ma su qualcosa che non esiste, non vera, infondata, inventata di sana pianta, non posso transigere.
Le indennità percepite da questa amministrazione, ovvero, dal sindaco, vicesindaco e assessori, sono le stesse determinate nel 2000 dall’allora sindaco Enzo Bianchi. Sfido chiunque, in primis i consiglieri di opposizione – che non avendo il coraggio di parlare in prima persona si affidano agli articolisti anonimi – a verificare i mandati di pagamento.
Con la delibera citata da Nuovo Molise, la giunta, oltre che rinunciare all’aumento sostanziale dell’indennità perché allora era possibile - quello si era un aumento - ha semplicemente ripristinato (in italiano ripristinare non significa aumentare) le indennità secondo quanto stabilito dalla Finanziaria che per un anno, precisamente il 2006, aveva ridotto del 10% i compensi agli amministratori.
Tanto per essere chiari e fugare ogni dubbio, il sottoscritto, sindaco di una Città di 12.000 abitanti, percepisce una indennità mensile lorda di euro 3.000 alla quale va detratto il 50% per un netto di 1.500,00 ero. Il vice sindaco, come stabilito nel 2000, percepisce 1.600 euro lordi, per un netto di 1.000,00 euro, gli assessori 1.400,00 euro lordi per un netto di 800,00 euro. Queste sono le indennità percepite al Comune di Venafro. Affido ai cittadini ogni ulteriore considerazione in merito.
Quanto all’altro articolo, quello che parla della “pure buonuscita”, anche questo non firmato, ovvero recante in calce una sigla molto simile all’acronimo di qualche sconosciuta società, devo denunciare altrettante nefandezze.
Quanto da me percepito, percepito dall’ex sindaco Bianchi e da tutti i sindaci d’Italia, è una Indennità di Fine Rapporto stabilita dalla legge e, ovviamente, di importo assolutamente diverso e minore da quello riportato nel brano di che trattasi.
In tal senso, ritengo altresì fuorviante quanto sostenuto con ardore nell’articolo circa la legittimità del provvedimento. Il Decreto fa infatti riferimento alla durata del mandato elettivo e non “all’esercizio della carica”.
Un interrogativo mi perseguita. Il consigliere Potena – citato dall’anonimo giornalista quale ispiratore dell’articolo – è in possesso di tutta la documentazione inerente la questione da circa 7 mesi. Perché solo oggi, nell’immediatezza delle festività natalizie, decide di affidare il suo pensiero  alla stampa? Vuole forse sensibilizzare o carpire la benevolenza della gente in sofferenza in un periodo di precaria stabilità economica? Se così è lo faccia su argomenti importanti, veri ed esistenti e non prenda in giro i cittadini.
Concludo dicendo che andrò io alla Corte dei Conti, perché, lo voglio ribadire, questa giunta percepisce le stesse indennità del 2000. Nulla in più, nulla in meno.
Nel contempo informerò S.E. il Prefetto dell’accaduto e mi riservo sin da ora ogni azione legale a tutela dell’immagine e dell’onorabilità di tutta l’amministrazione, indegnamente offese da “sconosciuti”, purtroppo, che non hanno nemmeno il coraggio di firmarsi.

Venafro, 19 dicembre 2008
Avv. Nicandro Cotugno


Letti gli articoli pubblicati in data odierna sulle pagine di Venafro dal quotidiano “Nuovo Molise Oggi”, sento il dovere, allo scopo di ripristinare una corretta informazione, di intervenire fornendo alcune precisazioni tecniche in merito alla questione.

Il sistema di determinazione delle indennità degli amministratori degli enti locali è disciplinato su tre livelli normativi interdipendenti:
- art. 82 del Testo unico Enti locali che individua i destinatari e stabilisce i criteri di articolazione delle indennità;
- Decreto ministeriale 4 aprile 2000 n. 119 che stabilisce le misure base, i meccanismi di maggiorazione su basi demografiche ed economiche.finanziarie e le procedure di eventuale incremento o diminuzione delle misure,
- la disciplina a livello di singolo ente che specifica in concreto l’ammontare delle indennità e dei gettoni di presenza previa deliberazione della giunta o del consiglio; in assenza di diverse decisioni degli organi competenti le indennità sono fissate secondo le misure del D.M. 119/2000 ed impegnate le somme con determinazione dirigenziale.

Con la deliberazione n. 118 dell’11 giugno 2008 la Giunta Comunale decideva di non avvalersi della facoltà di incrementare la misura delle indennità, per cui con determinazione n.      del      assunta dal Segretario Direttore Generale ad interim, venivano confermate per l’anno 2008 le indennità di base stabilite dal D. M. n. 119/2000 ed impegnata a carico del bilancio corrente la spesa risultante.

Con la determinazione dirigenziale innanzi citata si disponeva, con decorrenza 1° gennaio 2008, di reintegrare le indennità nella misura del 10% in precedenza decurtata in applicazione dell’art. 1, comma 54, della Legge Finanziaria 2006.
 
L’art. 1, comma 54, della legge n. 266/2005( Finanziaria 2006), infatti, stabiliva “per esigenze di coordinamento della finanza pubblica,” la rideterminazione in riduzione nella misura del 10%, rispetto all’ammontare risultante al 30 settembre 2005, delle indennità e dei gettoni di presenza agli amministratori degli enti locali.

Tale disposizione risultava implicitamente abrogata ad opera della nuova disciplina in materia introdotta dalla Legge 24 dicembre 2007, n. 244 (Finanziaria 2008), come confermato dal ministero dell’Interno che si è espresso in materia.

 In tali sensi anche Corte dei Conti, sezione Regionale di Controllo per la Toscana (Delibera n. 11/2007 e successiva pronuncia n. 9/P/2008) che riteneva:”La lettera della disposizione in esame (art. 1, comma 54, Finanziaria 2006)...facendo riferimento all’ammontare delle indennità in concreto risultanti al 30 settembre 2005...non consente di ritenere che la rideterminazione legislativa abbia inteso modificare , in via permanente, norme che non soltanto sono inserite in un testo unico(....) ma che affidano la determinazione dei compensi a un meccanismo procedurale finalizzato ad una condivisa valutazione”.

Per completezza espositiva va detto che la recente normativa, introdotta con l’entrata in vigore degli artt. 61, comma 10, e 76, comma 3, della legge 6 agosto 2008, n. 133 di conversione del D.L. 112/2008 ( disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria), ha previsto la sospensione fino al 2011 della possibilità di incremento delle indennità con l’eliminazione della possibilità degli organi degli enti locali di incrementare le indennità di funzione spettanti ai Sindaci, ai presidenti di provincia, agli Assessori comunali e provinciali ed ai Presidenti delle assemblee.

Venafro, 19 dicembre 2008

IL SEGRETARIO DIRETTORE GENERALE
dr.ssa Anna Cascardi

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