COTUGNO: «L'OSPEDALE DI VENAFRO NON SI TOCCA»
Le rassicurazioni in merito alla paventata chiusura del nosocomio venafrano le ha fornite personalmente il Presidente della Regione Michele Iorio al Sindaco Nicandro Cotugno che ha inteso, ancora una volta, confortare la Popolazione sulle insistenti voci suscitate probabilmente da mera demagogia.
«Certo, è necessario vigilare fino in fondo – ha spiegato Nicandro Cotugno – poiché anche l’ospedale di Venafro, come del resto sta succedendo a tutte le strutture sanitarie del Paese, potrebbe essere interessato da qualche adeguamento dettato dalla necessità che ha la Regione nei confronti del Governo centrale di far quadrare la spesa rispetto alle risorse disponibili per la Sanità.
Probabilmente sarà rivisitato qualche reparto, ma è altrettanto vero che alcuni settori saranno potenziati.
Di fatto, però, l’ospedale di Venafro, vuoi per la sua posizione geografica, vuoi per l’alta professionalità che esprime, sarà tenuto in debita considerazione dal Governo regionale. Questo è un dato di fatto imprescindibile fornitomi direttamente dal Presidente Iorio – ha inteso ribadire il Sindaco – che a mia volta intendo rendere pubblico onde confortare tutta la popolazione e ridimensionare le preoccupazione del personale medico e paramedico che con tanta dedizione ed efficienza opera presso il SS Rosario.
È ovvio che ogni rassicurazione pervenuta non pregiudicherà assolutamente la mia attenzione e quella di tutta l’Amministrazione che con me continuerà a “battersi” per la tutela della struttura sanitaria cittadina.
Personalmente mi informerò quotidianamente presso la Regione sull’evolversi della questione e nel contempo ne renderò edotta la Cittadinanza tutta.
Ritengo tuttavia indispensabile che il dibattito rientri nelle opportune sedi poiché non è affatto salutare creare falsi allarmismi e gratuite preoccupazioni nelle famiglie venafrane.
L’ospedale di Venafro – ha concluso il Sindaco – non è assolutamente a rischio chiusura. Nella maniera più assoluta.
È indispensabile però unire le forze e muovere verso un’unica direzione a tutela della struttura, di chi vi opera e di tutti gli utenti del venafrano e dell’hinterland».
Venafro, 29 settembre 2008
Ufficio Stampa
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